sabato 23 maggio 2020

APPROFONDIMENTO: IL LINGUAGGIO DEI SEGNI



Nel corso del blog si è spesso affrontata la codifica di maggior rilevanza nella vita comune: l’alfabeto. Esso è alla base di tutte le lingue evolute nel mondo e permette la comunicazione tra le persone e non solo.

In un precedente articolo (disponibile al link: https://s270217.blogspot.com/2020/05/step-16-parte-b-i-protagonisti-del.html ) si è anche analizzata una metodologia che agevola questa pratica anche per le persone non vedenti, il codice Braille.

Allo stesso modo andiamo ora ad analizzare la tecnica attraverso la quale anche le persone sorde o sordomute possono comunicare: il linguaggio dei segni, o anche solo LIS.

Tale linguaggio si basa su movimenti ed espressioni attraverso i quali si possono esprimere tutti i concetti.
Questa tecnica trova le sue radici nei popoli antichi come immediato antecedente delle scritture ideografiche e pittografiche. L’unica differenza da essi è che il linguaggio dei segni è espresso con movimenti del corpo e non impresso su un supporto.

È bene far notare che questo linguaggio è molto più complesso del semplice alfabeto dei segni, che attribuisce ad ogni lettera un simbolo prodotto con le mani. È una pretesa non realizzabile cercare di esprimersi come faremmo a voce con una serie di segni, per questo la comunicazione ha alla base gesti che sono auto documentativi. Se ci pensiamo questo è lo stesso meccanismo che noi cerchiamo di adoperare quando vogliamo comunicare con qualcuno che non parla la nostra stessa lingua.


Alcune semplici parole rappresentate con il linguaggio dei segni



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