sabato 30 maggio 2020

STEP #21. CODIFICARE NEI BREVETTI


Il codificare, o più nello specifico la codifica di dati e trasmissioni si è sempre più evoluta negli anni, sviluppandosi di pari passo con la tecnologia. Attorno alla codifica si sono generate numerosissime invenzioni non solo legate alla mera creazione del codice stesso, ma anche e soprattutto alla sua trasmissione, conversione e utilizzo pratico.

Di seguito vengono riportati alcuni brevetti inerenti a questi ambiti.

BREVETTO: Matrice a nuclei magnetici per la traduzione di cifre di selezione in reti telefoniche o telegrafiche
NUMERO BREVETTO: 496368
INVENTORE: Alberto Ciaccia
DATA PUBBLICAZIONE: 15.09.1980
DESCRIZIONE:
il brevetto presentato da Alberto Ciaccia, utilizza matrici a nucleo magnetico, con lo scopo di tradurre informazioni codificate e, nello specifico, cifre di selezione nelle reti telefoniche e telegrafiche. Il marcaggio di una cifra avviene grazie a una corrente continua circolante in un avvolgimento per la saturazione del nucleo relativo. Tale progetto, al momento del suo brevetto,  si proponeva di migliorare le prestazioni della comunicazione telefonica e telegrafica.
LINK A GOOGLE PATENTS: https://patents.google.com/patent/CH496368A/it?q=codice&oq=codice


Prima pagina della presentazione di tale brevetto


Schema dell'applicazione del calcolo numerico alla trasmissione di informazioni



BREVETTO: Barcode creation device and barcode reader
NUMERO BREVETTO: 3847167
INVENTORE: 恒介 松原清水
DATA PUBBLICAZIONE:  18.07.2003
DESCRIZIONE:
Per rimanere nell’ambito pratico, questo brevetto, è un dispositivo che permette la creazione e la lettura di codici a barre (o codici QR). Tale dispositivo, con il quale sicuramente tutti ci siamo imbattuti, per esempio nelle casse di un supermercato, è stato elaborato da un inventore giapponese e permette la trasmissione di informazioni attraverso semplici righe di differente distanza e spessore.
LINK A GOOGLE PATENTS: https://patents.google.com/patent/JP3847167B2/en?q=barcode+reader&q=barcode&q=reader&before=priority:20050415&scholar

Schema per l'implementazione di QR code



BREVETTO: Alias code provisioned onto a secure chip
NUMERO BREVETTO: 20170132610
INVENTORE: American Express Travel Related Services Co Inc
DATA PUBBLICAZIONE: 11.05.2017
DESCRIZIONE:
questo brevetto prevede la generazione di un nome in codice, attraverso un dispositivo sicuro per eseguire per esempio operazioni finanziarie. Questo metodo è particolarmente efficace perché generando password “usa e getta” impedisce che qualcuno si possa impossessare di informazioni altrui. Tale meccanismo, brevettato da un’azienda americana, è paragonabile a quello utilizzato da molte banche attraverso dispositivi mobili (token) ed è anche quello che sta alla base del cifrario di Vernam, di cui si è parlato in un precedente articolo (disponibile al link: https://s270217.blogspot.com/2020/05/approfondimento-il-cifrario-di-vernam-e.html).
LINK A GOOGLE PATENTS: https://patents.google.com/patent/US20170132610A1/en?q=code&page=15


Tutti questi brevetti sono stati reperiti dal sito Google Patents, di cui si invita la consultazione.


giovedì 28 maggio 2020

STEP #20. UN MATERIALE DEL CODIFICARE

 

IL SILICIO E I MICROPROCESSORI DEI PC

 

L’azione del codificare non sarebbe tale se non fosse stata supportata negli anni da una tecnologia sempre super avanzata.

Uno degli strumenti di codifica oggi più utilizzato è il PC, che tutti noi possediamo e che contiene codificate in memoria infinità di informazioni. Esso è allo stesso tempo un apparecchio con il quale si possono eseguire più o meno complesse pratiche di cifratura, attività di cui si è trattato su questo blog pochi giorni fa (disponibile al link: https://s270217.blogspot.com/2020/05/approfondimento-il-cifrario-di-vernam-e.html ).

Responsabile dell’efficienza e della precisione dei nostri PC è il materiale con cui è realizzato il loro processore: il SILICIO.

Il silicio ha un certo numero di proprietà che lo rendono inusuale tra le sostanze chimiche: dal punto di vista della classificazione, infatti, esso è uno dei pochissimi semimetalli presenti in natura, ovvero uno di quegli elementi che hanno proprietà intermedie tra i metalli e i non metalli.
Esso ha un aspetto argenteo brillante come un metallo, ma invece di essere malleabile risluta abbastanza fragile, il che significa che può rompersi facilmente.

La sua peculiarità è rappresentata dal suo comportamento rispetto al passaggio di corrente elettrica. Esso è atto a condurre elettricità, ma non in modo efficiente come un metallo; per questo motivo è classificato come “semiconduttore”.

Questa sua caratteristica è particolarmente importante perché, mentre computer e altri oggetti che usano i microchip necessitano di elettricità, il loro principio di funzionamento si basa sull’essere in grado di lasciare passare elettricità attraverso alcuni transistor selettivamente, non a tutti indiscriminatamente.
Un normale conduttore metallico permetterebbe il passaggio agli elettroni troppo facilmente, con il risultato che troppi transistor si attiverebbero contemporaneamente, impedendo quindi alla cpu di elaborare le istruzioni correttamente.


Esempio di microchip realizzato in silicio


Conformazione del silicio in natura



Alcune di queste informazioni sono state al reperite in un articolo, al link: https://computerfiles.altervista.org/perche-silicio-per-i-processori/ , che si consiglia di consultare in quanto contiene interessanti approfondimenti riguardanti il tema trattato.

mercoledì 27 maggio 2020

STEP #19. CODIFICARE NELLA SCIENZA APPLICATA

 

LA GENETICA E IL CODICE GENETICO


Il codice genetico è il sistema secondo cui si conserva e si trasmette l’informazione contenuta nei geni, che costituiscono l’unità ereditaria fondamentale degli organismi viventi. Esso è un vero e proprio codice, paragonabile all’alfabeto che noi usiamo per comunicare; la differenza è che a interloquire non sono due umani, ma sono i nucleotidi, che contengono il codice, e l’RNA, che lo decodifica.

In particolare, la trasmissione dell’informazione avviene a partire dalla sequenza nucleotidica di una molecola di DNA che viene trascritta nell’RNA messaggero e poi tradotta nella sequenza di amminoacidi di una proteina. Quindi il codice genetico stabilisce la corrispondenza fra una successione di nucleotidi nella molecola del DNA e una successione di amminoacidi nella molecola proteica.

Le unità del codice genetico consistono di triplette di nucleotidi, che corrispondono ciascuna a un particolare amminoacido o a un segnale di terminazione. Le basi dell’RNA sono 4: adenina, citosina, guanina e uracile; quindi in totale si possono identificare 64 (4^3) sequenze possibili, per ogni tripletta. Queste 64 sequenze possono essere paragonate alle “lettere” di questo complesso alfabeto utilizzato dal codice genetico.

Siccome il codice genetico umano è composto da migliaia e migliaia di sequenze, esse sono sufficienti per identificare UNIVOCAMENTE ogni individuo. Si noti che anche i cosiddetti “gemelli omozigoti”, pur avendo il medesimo aspetto fisico, hanno in realtà soltanto una piccola parte di codice genetico uguale, mentre la gran maggioranza di esso è completamente differente e dipende da diversi fattori dei quali non si conosce ancora appieno la natura.

Per chi volesse maggiori informazioni sull’aspetto tecnico-biologico della codifica genetica, esse sono trattate in modo esaustivo al link: https://it.wikipedia.org/wiki/Codice_genetico


Rappresentazione al microscopio di codice genetico, codificato in un filamento di DNA

 

martedì 26 maggio 2020

STEP #18. CODIFICARE NELLA CRONACA

 

PAROLE IN CODICE PER LO SPACCIO DI DROGA


Il linguaggio in codice è stato molto utilizzato nella storia per celare a qualcuno delle informazioni che dovevano essere comprese soltanto dall’emittente e dal ricevitore. Tale procedimento ha giocato un ruolo importante anche nei due conflitti mondiali, ma, come ogni importante invenzione, esso è stato riutilizzato dalla malavita per scopi meno “nobili”, per esempio per celare informazioni alle autorità.

È proprio di oggi la notizia di una banda di spacciatori liguri che è stata arrestata nell’operazione “Grazie Mille”. Tale espressione, infatti era proprio quella che veniva pronunciata per indicare che la droga era stata correttamente consegnata.

Si riporta un articolo del Secolo XIX, autorevole quotidiano ligure, che tratta di questo argomento: https://www.ilsecoloxix.it/levante/2020/05/26/news/spaccio-di-droga-tra-chiavari-e-lavagna-sette-arresti-1.38891772