mercoledì 13 maggio 2020

STEP #15. CODIFICARE NEL NOVECENTO

 

IL CODICE FISCALE 

 

Un esempio pratico del codificare, con cui ognuno di noi ha avuto sicuramente a che fare dal Novecento ad oggi, è il codice fiscale. Esso è una sequenza di 16 caratteri alfanumerici che servono a identificare univocamente ogni persona all’interno di uno stato.
In Italia, in particolare, il codice fiscale è stato introdotto con un decreto nel 1973 ed è tuttora in uso. Ogni cittadino possiede infatti una tessera in plastica con banda magnetica, la tessera sanitaria, sulla quale sono riportati codice fiscale e altri dati anagrafici.

Ogni carattere è assegnato secondo criteri precisi e definiti, che sono ben descritti al seguente link: https://it.wikipedia.org/wiki/Codice_fiscale

Una combinazione di 16 cifre e lettere potrebbe essere assegnata a ogni cittadino italiano per migliaia di anni, se l’unico criterio fosse l’assegnazione di codici fiscali diversi a persone diverse (come avviene, per esempio, con le targhe delle automobili). In realtà, però, i criteri di cui si è parlato precedentemente lasciano spazi a rarissime eccezioni, in cui si ha la generazione di due codici perfettamente identici, in tal caso si parla di “omocodie”. Quando ciò avviene la sequenza viene modificata, nuovamente secondo criteri precisi, in modo che ogni codice fiscale torni a rappresentare univocamente ogni persona.


Prototipo di Tessera Sanitaria, su cui sono riportati codice fiscale e altri dati personali


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