giovedì 26 marzo 2020

STEP #2. POSSIBILE ORIGINE DI "CODIFICARE"


Non c’era tempo da perdere, non c’era tempo per stare fermo a pensare a quello che aveva fatto e se ciò fosse stato giusto o sbagliato. Quello che sarebbe stato il suo nuovo popolo era fuori dalla sua tenda, impaziente. Aspettava ordini da colui che ormai era l’unico ed inequivocabile re di Roma.

Romolo si fece coraggio ed uscì. I lavori per la creazione della nuova città cominciarono quasi subito e proseguirono per mesi. Di giorno in giorno si poteva notare che i muri cingevano sempre meglio i loro territori, il numero di edifici e abitazioni continuava a crescere, la bonifica dei territori procedeva e i campi iniziavano ad essere coltivabili: di lì a poco si sarebbe potuto iniziare a vivere tranquillamente, in armonia, forse.

E così fu. Roma forniva tutto il necessario per il sostentamento dei suoi abitanti, il lavoro era ben organizzato e Romolo sembrava aver la situazione in mano; i cittadini lo rispettavano, o forse lo temevano? ma a lui non importava, gli interessava solo mantenere l’ordine in città.

Dopo qualche settimana, però, iniziarono a verificarsi fatti strani: partite di raccolto che sparivano, alcuni animali misteriosamente scomparsi… Nei giorni seguenti si avanzarono tante ipotesi sulla natura di queste sparizioni: bestie selvatiche, o forse i popoli vicini? Qualcuno anche azzardò che in città ci fosse un ladro. Quest’ipotesi fu infatti confermata quando, un giorno, nel bel mezzo della notte, un contadino si presentò davanti a casa del re con un giovane, che aveva sorpreso nel suo fienile e che ora era accusato di tutti i furti avvenuti in città. Il popolo era furente.

Il ragazzo, tremante, era stato portato al cospetto di Romolo. Entrambi si ricordavano quello che era successo a Remo ed entrambi temevano, uno per la propria vita, l’altro per la propria anima. Il popolo non avrebbe mai accettato se l’avesse risparmiato eppure Romolo non voleva giustiziarlo. Aveva passato innumerevoli notti insonni in questi mesi pensando e ripensando se quello che aveva fatto a suo fratello era stato davvero necessario o se sarebbe potuto essere evitato. Si prese una notte per decidere.

L’indomani, di fronte al suo popolo fremente, annunciò la sua decisone: Roma avrebbe avuto delle leggi. Il giorno stesso iniziò la composizione di quello che sarebbe stato il primo codex di leggi di Roma. Le leggi venivano impresse con uno stilo ligneo o metallico su delle sottili tavolette cerate, che venivano impilate e per la loro particolare conformazione a qualcuno ricordavano un ceppo d’albero (caudex).

Il corpo di leggi subì un continuo ampliamento e aggiornamento nel corso dei secoli della storia romana e nessuno si scordò mai di Romolo e della prima attività di caudex facere.

Scultura etrusca rappresentante la lupa, che mitologicamente allevò Romolo e Remo; Musei Capitolini, Roma



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